JAPA MALA  
     
 

La pratica di ripetere  una Preghiera o  un Mantra è presente  in tutte le religioni e nella maggior parte delle tradizioni spirituali nel mondo, ed è quindi una delle forme più antiche ed universali di meditazione; a prescindere quindi da ciò che si recita e dal proprio credo questa forma di meditazione appartiene culturalmente a tutti e può essere appresa molto facilmente.

In queste pagine illustreremo il JAPA MALA, cioè la meditazione con i Mala che appartiene alla tradizione Indiana; i Mantra e le tecniche di meditazione che troverete di seguito hanno origini antichissime e derivano da tradizioni diverse, e sono stati trasmessi dal Maestro Yogi Bhajan in un insieme integrato e completo di insegnamenti.

   
  1. Meditare con un Mala 

Nella tradizione Indiana il Mala è composto da 108, 54, 27 o 9 grani annodati su un filo di seta più una perla più grande detta la Pietra del Guru; a questa , in genere, è attaccato un ciuffo in seta che rappresenta un Loto dai Mille Petali ed è anche chiamato “i piedi del Guru”.

Di solito si recita un Mantra o una Preghiera per ogni grano, iniziando da quella più vicina al Guru e muovendo le perle ad una ad una fino a raggiungere le 108 ripetizioni; in questo modo la pietra del Guru discende ed ascende nuovamente per diventare l’ultima pietra della tua meditazione.

Nel caso dei Mala più piccoli con un numero di pietre che è un sottomultiplo di 108, una volta giunti al Guru si inverte la direzione, facendo in modo che l’ultima perla sgranata diventi la prima del nuovo ciclo.  Un Mala da 54 pietre sarà quindi sgranato 2 volte, un mala da 27 pietre 4 volte e un piccolo Mala da 9 pietre 12 volte per raggiungere le 108 ripetizioni.

Terminate le 108 ripetizioni si prende in mano la Pietra del Guru , si recita ancora una volta il Mantra e si pronuncia una preghiera.

2. Uso delle diverse dita nella pratica del JAPA MALA.

Il Mala può essere utilizzato indifferentemente con la mano destra o la sinistra.

 

In generale la mano destra è collegata con l’energia attiva, maschile,  solare, rivitalizzante mentre la mano sinistra è associata all’energia femminile, rilassante, lunare, rinfrescante, che calma.

Durante la pratica il Mala si appoggia ad una delle dita della mano mentre con il pollice si fanno scorrere ad una ad una le perle.

Ogni dito della mano si relaziona ad una parte diversa del cervello e con il movimento dei grani sulla falangetta, cioè il segmento del dito che porta l’unghia, stimoliamo i punti principali dei meridiani che corrono proprio in quell’  area.

In particolare possiamo attivare i seguenti aspetti:

  • Indice (dito di Giove): saggezza, conoscenza, prosperità
  • Medio (dito di Saturno): pazienza
  • Anulare (dito del Sole): salute, vitalità, rafforzamento del sistema nervoso
  • Mignolo (dito di Mercurio) : comunicazione, intelligenza